Globalizzazione:

 

 

La globalizzazione è un fenomeno attuale, però possiamo sostenere che la globalizzazione come oggi la intendiamo è - per ora - l’ultimo filone di un grosso cambiamento della società mondiale, che ha cominciato ad apparire nel 1750, fino ad arrivare al fenomeno gigantesco odierno. Qualcosa di nuovo comunque c’è: innanzitutto cosa vuol dire globalizzazione? Vuol dire che tutti i paesi sono in contatto tra loro, dal secolo scorso fino all’inizio della seconda guerra mondiale, i paesi erano collegati a due a due: l’Inghilterra era collegata con le sue colonie, così la Francia, il Belgio, l’Olanda, il Portogallo; nel nostro piccolo avevamo la Libia e gli scambi fra questi poli erano molto minori rispetto ad oggi. Il concetto di globalizzazione dei nostri giorni non è solo un’enorme estensione dei rapporti internazionali ma il fatto che questi ultimi, anziché essere verticali, sono diventati una sorta di piovra che, in orizzontale, si avventa su tutto. Una seconda differenza è che oggi la globalizzazione tocca praticamente tutti i settori, mentre in passato ciò succedeva solo per i settori globalizzati, quali il carbone, il ferro, l’alluminio, le banane; vale a dire quei prodotti che si potevano produrre all’interno di un certo paese. Oggi la situazione è molto diversa perché, per esempio, noi oggi importiamo i prodotti che noi stessi produciamo. Il commercio più utile non è fra banane e vestiti, ma quello fra vestiti e vestiti, fra automobili e automobili. Quali mercati non tocca la globalizzazione? La globalizzazione non tocca un mercato fondamentale, quello dei servizi pubblici che, per motivi tecnici, non lo è ancora ma vi si sta avvicinando. Prendiamo, per esempio, l’Università, anni fa gli stranieri che la frequentavano erano pochissimi, ora invece con l’aumento delle persone straniere trapiantate in Italia, anche l’Università, non solo accoglie più studenti non italiani ma gli stessi docenti provengono da paesi diversi. Inoltre gli stessi neolaureati si recano, a loro volta, all’estero per specializzarsi in varie discipline, per cui esiste il fenomeno della globalizzazione anche in settori chiusi. Nella sanità succede la stessa cosa quando piuttosto che fermarsi a Milano per un intervento si sceglie un’altra città, se non addirittura l’estero.

 

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